Storia, tradizioni, arte e cultura

Il mulino Garau, un museo della lavorazione del grano

Il Mulino Garau di Guspini, testimonianza della lavorazione del grano, rimase in attività dal 1918 al 1983 e vi si produceva principalmente farina, semola, farina e crusca. All'inizio si adoperava la forza dell'acqua ma nel 1923 irruppe l'energia elettrica

L’area del Campidano tra cui le cittadine di Arbus e Guspini erano note, in passato, per un’economia essenzialmente agricola basata sulla coltivazione e sulla lavorazione del grano. Oggi di quest’industria rimangono numerose vestigia e il mulino Garau di Guspini ne rappresenta un’eccellente esempio. Inserito nel complesso turistico Domus Guspini, lo stabile, con i suoi muri di pietra che si sviluppano su tre piani, è completamente visitabile e ospita ancora oggi i macchinari originali che si usavano decenni or sono.

Il mulino Garau venne fondato per iniziativa degli omonimi fratelli nel 1918, in un’epoca nella quale si adoperava esclusivamente lo scorrere del fiume per mettere in moto i mulini ad acqua della zona. Nel 1923, però, irruppe l’energia elettrica e i modi di produzione mutarono drasticamente, contribuendo a cambiar volto a quest’angolo di Sardegna. I principali prodotti che uscivano dal mulino erano farina, semola e crusca e non v’era spreco alcuno dal momento che con gli scarti si nutriva il bestiame.

Nel corso del tempo vi fu una progressiva innovazione dei macchinari fino al 1973, anno in cui il mulino Garau assunse l’aspetto attuale con una lavorazione a dodici passaggi in grado di massimizzare la produzione. La cattiva congiuntura economica e la crescente usanza di acquistare pane di lavorazione industriale, però, condussero il mulino nel 1983 alla chiusura. Oggi il mulino Garau mantiene intatto il proprio fascino e costituisce una maestosa testimonianza del tempo che fu.

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