Storia, tradizioni, arte e cultura

Giovanni Antonio Sanna e la fondazione della miniera di Montevecchio

Giovanni Antonio Sanna, imprenditore e politico, fondò la miniera di Montevecchio vicino a Guspini nel 1848 e la Banca Agricola Sarda qualche anno dopo. Fu inoltre deputato del Regno d'Italia e appassionato collezionista di arte

Giovanni Antonio Sanna, imprenditore e politico sardo vissuto nell’Ottocento, è fortemente legato a Guspini in quanto fu tra i fondatori della miniera di Montevecchio. Originario di Sassari, lasciò la Sardegna in giovane età dando prova di eccezionale spirito di iniziativa, emigrando a Marsiglia dove alcuni anni lavorò come commerciante. Sposatosi con una donna spagnola, ebbe quattro figlie prima di tornare in Patria.

Durante il suo soggiorno nella città francese, ebbe modo di conoscere il giovane prete sardo Giovanni Antonio Pischedda, in cerca di soci per avviare un’industria di estrazione mineraria nella zona vicino a Guspini. Nonostante le notevoli avversità, nel 1848 i due riuscirono a dar vita alla Società per la Coltivazione della Miniera di Piombo Argentifero, popolarmente nota come Montevecchio, destinata a dar lavoro a centinaia di operai.

Continuò ad esibire una gran verve intellettuale ed imprenditoriale: nel 1860 acquistò il quotidiano torinese Il Diritto per cederlo poco dopo e nel 1871 fondò la Banca Agricola Sarda. Affascinato dall’arte e dai beni culturali, raccolse una vasta collezione di reperti archeologici e di opere che sarebbe poi confluita nel Museo nazionale archeologico ed etnografico di Sassari, a lui dedicato. Le sue qualità gli valsero l’elezione a deputato del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia per tre legislature, dal 1857 al 1865, durante le quali cercò di far valere le ragioni e gli interessi dei sardi. Dopo una lunga malattia, Sanna si spense a Roma nel 1875.


Nella foto uno spaccato della miniera di Montevecchio a Guspini

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