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Velio Spano, giornalista e senatore

Velio Spano, autorevole personalità nata nel 1905, fu membro clandestino del PCI, espatriò in Tunisia e tornò in Italia alla fine della Seconda guerra mondiale. Ricoprì la carica di sottosegretario nel governo De Gasperi e fu senatore a partire dal 1948.

Tra le più autorevoli personalità della Prima Repubblica va annoverato il giornalista, attivista e parlamentare del PCI Velio Spano, nato a Teulada nel 1905 e trasferitosi ben presto a Guspini, dove ebbe modo di entrare in contatto con le idee socialiste e di conoscere la lotta della classe operaia. Dopo l’iscrizione alla FGCInel 1923, si trasferì a Roma dove strinse amicizia con Antonio Gramsci, un incontro fondamentale per lo sviluppo delle sue idee. Arrestato una prima volta a Torino nel 1927, fu condannato a sei anni di carcere ma uscì nel 1932 in seguito ad un’amnistia.

Nel 1933 emigrò in Francia mantenendo i contatti con il Partito Comunista Italiano all'estero e successivamente si recò in vari luoghi per attività di propaganda: nel 1935 in Egitto, nel 1937 in Spagna dove diresse "Radio Milano” durante la Guerra civile, nel 1938 in Tunisia. Nel 1940 venne rinchiuso nel campo di concentramento di Sbeitla, rimanendovi fino alla caduta di Parigi in giugno; nel 1941 riorganizzò il Partito Comunista Tunisino ma quello stesso autunno fu condannato a morte in contumacia.

Dopo la guerra tornò in Italia dove dal dicembre del 1943 fu a capo dell’edizione meridionale de "L’Unità”, passando nel 1946 alla redazione romana. Negli anni successivi divenne una delle personalità più autorevoli dell’area comunista: membro della Consulta Nazionale per la Costituente, sottosegretario all'agricoltura nel governoDe Gasperi II, eletto nel Comitato Centrale al quinto congresso del PCI. Dal 1947 al 1957 fu segretario dei comunisti in Sardegna, vivendo la stagione delle lotte contadine e lo sciopero di 72 giorni dei minatori di Carbonia. Eletto senatore nelle elezioni politiche del 1948, nel 1956 divenne responsabile esteri del PCI, dedicandosi alla politica fino alla morte avvenuta a Roma nel 1964.

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