Il territorio

Guspini, la Sardegna da scoprire

Siamo nella punta più a nord del Medio Campidano, in Sardegna al confine con la provincia di Oristano dove il territorio si caratterizza per la sua natura selvaggia e incontaminata. Lungo l'area che si estende per 174 chilometri quadrati, dal confine oristanese ai monti metalliferi dell'Iglesiente, sorge Guspini, città di origine medievale appartenuta al Giudicato di Arborea che, con i suoi splenditi scorci e i paesaggi suggestivi, vanta poco più di 12 mila abitanti.
A colpo d'occhio sono proprio le ricchezze naturalistiche a rendere peculiare questo luogo straripante di vegetazione, corsi d'acqua e varietà faunistiche. La macchia mediterranea fa da padrona e circonda il Comune con la sua ricchezza botanica: corbezzoli, lecci, sugheri, eriche, ontani neri, oleandri e salici bianchi; questi ultimi corrono soprattutto lungo gli argini dei fiumi. Le foreste sono ricche di cinghiali, lepri, gatti selvatici, porcospini ed esemplari di rettili tipici della zona, come il tarantolino o il geotritone sardo. Il re incontrastato dei boschi è il cervo sardo, una specie esclusiva della fauna vertebrata in Sardegna.
Verso la costa troviamo lo stagno di Santa Maria di Neapolis, formazione lagunare tipica di questi territori, abitato dai fenicotteri rosa che accendono di colore lo specchio d'acqua.

Da un punto di vista geologico

Sulla collina di Cuccureddu 'e Zappara (167 metri sul livello del mare), nel pieno centro di Guspini, si trova una formazione basaltica di origine vulcanica dalle forme particolari, un unicum in tutto il territorio sardo: la sua forma conica è caratterizzata da una parete di prismi basaltici verticali, alti circa 20 metri, disposti a "canne di organo" formatisi per il raffreddamento della lava durante il Miocene (3-12 milioni di anni fa).

Archeologia e storia

Numerosi sono anche i siti archeologici presenti nel territorio. Immancabili le testimonianze nuragiche tipiche della Sardegna con i siti di "Melas", "Saurecci" e "Brunku e S'Orku" alle quali va aggiunte il pozzo sacro di "Sa Mitza de Nieddinu" che sorge lungo la strada che da Guspini arriva a San Nicolò d'Arcidano, realizzato durante l'Età del Bronzo sfruttando le rocce basaltiche di cui il territorio è ricco. L'acqua vi scorre perenne tutto l'anno e nei pressi è presente anche il menhir Genna Prunas, non l'unica pietra votiva presente entro il Comune dove troviamo almeno altri due menhir significativi, a pochi metri dalla chiesetta rurale di Sant'Isidoro, risalenti a 8000 anni fa: quello della Dea Madre e del Dio Toro.
Come già anticipato, in direzione nord lungo la SP65 troviamo il sito archeologico di Neapolis, una città fenicio-punica fondata nel V secolo a.C., durante il periodo di massima espansione cartaginese, poi occupata dai romani fino al VII secolo a.C.

La gastronomia

Guspini vanta i piatti tipici del Campidano legati alla realtà agricola e pastorale. Un'ampia produzione di pani particolari arricchisce però le tavole di questo territorio: "Su civraxiu”, la grande focaccia dalla crosta croccante e scura, chiamata "Su pani mannu”, insieme a "Su coccoi" e "Sa costedda” si affiancano alle produzioni dei pani più moderni che accompagnano tutti i piatti campidanesi: dalle zuppe di legumi con lardo ed erbe selvatiche, ai prodotti della pastorizia (capretto e agnello) fino a quelli della campagna come funghi, asparagi, cardi e lumache.


Nella foto: la strada che conduce alla Miniera di Montevecchio, mirabile esempio di archeologia industriale a circa 8 Km da Guspini (VS, Sardegna).

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